Giunge sempre più spesso alla nostra osservazione un quadro clinico noto come ginecomastia che interessa tutte le fasce di età del sesso maschile. Ginecomastia significa letteralmente “mammelle femminili” e si presenta come un petto maschile con eccesso di tessuto mammario e talora con forma e dimensioni delle mammelle che ricorda quelle di una donna. Il soggetto lamenta problemi di carattere estetico e psicologico dovuti ad una “silhouette” che è lontana dallo stereotipo del torace virile.
Si distinguono tre forme di ginecomastia: la forma vera, la pseudoginecomastia e la forma mista.
La prima è dovuta ad un aumento della componente ghiandolare ed è di origine ormonale. E’ determinata da un’ aumentata sensibilità della ghiandola agli estrogeni o ad un aumento degli estrogeni stessi. Un incremento dei valori estrogenici può essere di origine endogena nell’ambito di quadri dismetabolici o conseguenza dell’assunzione di farmaci. Tra questi ultimi vanno menzionati gli steroidi anabolizzanti, ma anche molte altre classi di farmaci che riducono l’azione del testosterone quali, ad esempio, antidepressivi e anti-ipertensivi.
Altra forma è la pseudoginecomastia, “falsa” in quanto l’aumento volumetrico mammario è sostenuto dalla componente adiposa della mammella spesso in un quadro generale di sovrappeso. Si parla di forme miste quando entrambe le componenti mammarie, ghiandolare e adiposa, sono aumentate.